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Gli azzurri del “calcetto”
1 marzo 2012, 11:32 am
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“Mi piace condividere la mia gioia assieme ai giocatori”. A parlare è il commissario tecnico azzurro dopo la finalina per il terzo posto vinta agli ultimi Europei. Ovviamente non stiamo parlando di Cesare Prandelli, bensì di Roberto Menichelli, romano di nascita e condottiero azzurro ai recenti Europei di calcio a 5 giocati in Croazia. Anticipando di qualche mese l’esperienza degli azzurri di Prandelli in Polonia e Ucraina, la nazionale di calcio a 5 è scesa in campo a febbraio nella competizione continentale, strappando un ottimo terzo posto finale.
Internazionalmente definito futsal (football da sala), il calcio a 5 vive e mastica talento tra le fila del nostro movimento italiano. In Croazia, dopo che gli azzurri avevano perso in semifinale con la corazzata della Spagna (attualmente la nazionale più forte insieme al Brasile anche nel mondo del “calcetto”), si sono imposti 3-1 nella finalina contro i padroni di casa croati. “Questo riconoscimento ci dà la convinzione morale per andare avanti e continuare nel progetto di valorizzazione dei giovani. Ora pensiamo ai playoff contro la Norvegia per andare al Mondiale, che adesso diventa il nostro obiettivo principale”. Le parole del CT Menichelli sono lo sprono a tutto un movimento che ha una storia molto giovane. La prima partita ufficiale della nazionale italiana è infatti datata 10 novembre 1984 (vittoria per 4-0 contro l’Olanda), e vede la sua impresa più bella il 24 febbraio 2003: quel giorno al Palamaggiò di Caserta gli azzurri diventano campioni d’Europa battendo l’Ucraina, sotto la guida tecnica di Alessandro Nuccorini e guidati in campo dal capitano Salvatore Zaffiro. L’anno dopo ai mondiali di Taipei gli azzurri di Nuccorini sfiorano un’altra grande gioia arrivando alla finalissima. La Spagna ci batté anche allora, lasciandoci però ad applaudire un gruppo campione d’Europa e vice campione del mondo: dal portiere Angelini ai fratelli Edgar e Rodrigo Bertoni, fino a Fernando Grana, attualmente il giocatore che più volte ha vestito la maglia azzurra (per lui sono 113 le gare disputate). Nomi che hanno fatto grandissima l’Italia nel futsal mondiale.
Uno dei protagonisti della nostra nazionale odierna è il portierone Stefano Mammarella, autore tra l’altro del terzo gol che ci ha consegnato il bronzo agli ultimi Europei. Numero uno del Montesilvano, Mammarella col suo club è fresco vincitore della Uefa Futsal Cup (ed è la prima vittoria per una squadra di futsal italiana). Oltre a parare poi, Stefano Mammarella il vizio del gol pare avercelo: “ne avevo già fatto uno contro il Benfica in Uefa, vuol dire che le competizioni europee mi portano bene”, racconta. Il capitano di questa nuova nazionale tutta grinta è Marcio Forte, che assicura: “il gruppo è giovane e sta lavorando bene, sicuramente cresceremo in futuro”.
Parole dolci come il miele, che rivelano un’Italia del calcio a 5 all’altezza, come si richiede ad una nazione dove il pensiero pallonaro sta in cima alle passioni del suo popolo. Il primo successo di un club in Europa (col Montesilvano di Mammarella) e i bei risultati degli azzurri, che in bacheca hanno già un titolo continentale, dimostrano un “calcetto” italiano gonfio di qualità. La Fifa ha riconosciuto il futsal a livello internazionale solo negli ultimi vent’anni (il primo campionato d’Europa ufficiale è stato organizzato nel 1999 mentre la prima edizione dei campionati mondiali è stata nel 1989) e sempre più rapidamente tutto il mondo attorno sta crescendo. A noi appassionati non resta che tifare Italia il prossimo 28 marzo in Norvegia (partita che verrà trasmessa da Rai Sport), dove gli azzurri si giocano l’andata playoff per accedere ai prossimi Mondiali, che saranno di scena a novembre in Thailandia.
(Alberto Lucchini)



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