TUTTOMOLTOBELLO


Tuttomoltobello – Gli Oscar di Alberto Lucchini
30 dicembre 2011, 12:58 PM
Filed under: Bar Sport

CRISTIANO DONI (un dejà vu):

l’inchiesta sul calcio scommesse ha portato a nuovi provvedimenti, fino all’arresto di Cristiano Doni. Calciopoli 2006, lo scandalo nel 1980: esempi passati di vicende che ci sbattono in faccia un calcio marcio. Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha raccontato:  “la Lega di A ha fatto un incontro e nessuna parola è stata detta su quello che accaduto, parlano solo di divisioni di soldi”. Avanti così, verso un nuovo senso di truffa che diventa sempre più dejà vu.

MAURIZIO ZAMPARINI (un presidente):

in questo 2011 sono 6 i cambi in panchina del suo Palermo. Delio Rossi fino a Febbraio, poi Serse Cosmi per poco più di un mese. Ritorna Delio Rossi, va in finale di Coppa Italia poi via, ecco Stefano Pioli. Fuori ai preliminari di Europa League e a fine agosto in piena preparazione, si cambia di nuovo. Squadra affidata all’allenatore della Primavera Devis Mangia e dopo tre mesi tanti saluti arriva Bortolo Mutti, che siamo certi tanto tranquillo non potrà mai essere.

RAFFAELE RUBINO (un giocatore):

Il 26 novembre contro il Parma segna il suo primo gol in serie A. Barese classe 1978, dal 2001 è al Novara. Con piccoli cambi di casacca nel mezzo, Rubino è sempre tornato a vestire e segnare con la stessa maglia. Il suo primo gol in A sancisce un traguardo dal gusto storico: con quella rete infatti, Rubino con il Novara ha segnato in tutte le categorie: Seconda Divisione (C2), Prima Divisione (C1), B e poi serie A. Una gavetta vestendo un’unica maglia.

JOSEP GUARDIOLA (un allenatore):

Liga, Champions League, Supercoppa Europea, Coppa Intercontinentale. Un anno (l’ennesimo sfogliando la storia degli ultimi tempi) da fenomeno, anzi da fenomeni. Il Pep vince tutto, fa scuola e dirige una squadra che è già entrata nei libri di storia: Xavi, Iniesta, Fabregas, l’infinito capitan Puyol e il Pallone d’Oro per antonomasia Lionel Messi. Chapeau, campioni!

OSCAR WASHINGTON TABAREZ (un commissario tecnico):

dopo uno splendido quarto posto ai mondiali sudafricani, Tabarez con il suo Uruguay vince la Coppa America eliminando ai quarti di finale i campionissimi argentini, organizzatori del torneo. La Celeste del “Maestro” Tabarez si è dimostrata nazionale solida e realtà splendida.  “Il calcio in Uruguay deve avere effetti sociali per allontanare dalle tentazioni.  Dobbiamo difendere l’immagine dell’Uruguay che questi ragazzi hanno creato”. Buena suerte, mister.

 

SIMONE FARINA (un azzurro):

difensore del Gubbio in serie B, in mezzo al caos del calcio scommesse ha denunciato una tentata combine che riguardava una partita di Coppa Italia della sua squadra contro il Cesena, dichiarando che gli furono offerti soldi per falsare il match. Il ct Prandelli premia il gesto e lo vuole per una volta “azzurro” in nazionale: una spruzzata simbolica di profumo in mezzo al puzzo delle indagini.



TuttoMoltoBello – Gli Oscar 2011 di Federica Sacchi
29 dicembre 2011, 11:50 am
Filed under: Bar Sport


Balotelli 


Dopo aver incendiato la casa lanciando fuochi d’artificio, essere stato avvistato in compagnia di una porno-diva e aver acquistato in una giornata di shopping un tavolo da ping pong, un trampolino, due Vespe e una macchina radiocomandata (ma non il ferro da stiro richiesto da mamma Silvia),pare che in questi giorni Super-Mario si sia travestito da Babbo Natale distribuendo soldi ai passanti per le vie di Manchester. Citando la maglietta mostrata dopo il goal nel derby: “why always him?”.


Milito


Dopo essere stato l’eroe del triplete nerazzurro, il Principe (un po’ meno azzurro) vince il Bidone d’Oro 2011 (battendo al fotofinish Amauri) e diventa il simbolo della crisi interista. Sono ormai un ricordo i tempi in cui ogni suo tocco era un goal (30 nell’annata di mourinhiana memoria): ora solo pali, traverse e tanti sguardi persi nel vuoto. Si consiglia un viaggetto a Lourdes, nella speranza che il brutto momento non si trasformi in tragedia. Da principe a ranocchio.


Mangia


Dopo l’esonero di Pioli, l’esordio di Devis sulla panchina rosanero, nonché in massima serie, avviene in occasione della vittoria contro l’Inter. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia si vocifera di un suo prossimo esonero e lui, alla vigilia del derby contro il Catania, porta in conferenza stampa un panettone. Ma Zamparini non perdona e dopo la sconfitta arriva l’esonero. Un augurio al subentrato Mutti (quinto allenatore in dieci mesi) di arrivare a mangiare la colomba. Natalizio.


Inzaghi


Dopo l’ennesimo brutto infortunio contro il Palermo, il Pippo-nazionale un anno fa stupisce tutti, decidendo di non ritirarsi ma facendo di tutto per poter rientrare in campo dieci mesi dopo, in occasione della partita contro il Cagliari. Dopo aver vinto con il Milan otto trofei, si vocifera di un suo possibile trasferimento alla Lazio: stanco di essere messo da parte da Allegri, avrebbe così l’occasione di continuare a giocare e, perché no, di superare Raul nella classifica dei goal segnati nelle competizioni UEFA. Stoico.


Del Piero


Pinturicchio è il simbolo di un calcio che va scomparendo: alla Juventus dal 1993, dopo aver vinto tutto segue la sua squadra in serie B nel 2006 e la riporta nella massima serie l’anno successivo. Dopo un’assemblea degli azionisti ad ottobre, Andrea Agnelli annuncia che sarà l’ultimo anno di Del Piero. Decisone comprensibile, forma e tempistica non altrettanto. Il capitano però tace, mostrando quella classe che un tempo contraddistingueva i bianconeri. Noblesse oblige.



TuttoMoltoBello – Gli Oscar 2011 di Marco Vailati
28 dicembre 2011, 11:40 am
Filed under: Bar Sport


Leonardo
Dopo una vita da “uomo Milan”, si gioca tutto, faccia compresa, saltando repentinamente dall’altra parte del Naviglio. I milanisti non la prendono bene, lui tenta lo sgarbo e ci va pure vicino, con una rimonta in campionato naufragata proprio nel derby perso 3-0. Dopodiché, altrettanto repentinamente, scopre che il mestiere dell’allenatore non fa per lui e attraversa le alpi per il Paris Saint Germain degli sceicchi. Confuso.


Luis Enrique

Il Barcellona di Guardiola e Messi si può solo ammirare, per cui il calcio italiano si accontenta dell’allenatore del Barca B. Arriva a Roma e fa di tutto per farsi notare, mostrando di non avere alcun timore di Totti e di una piazza che ha fatto a pezzettini tanti tecnici. Crede fermamente nel suo progetto e di fronte a microfoni, tifosi e critica risponde a testa e voce alta. Interessante.


De Laurentis

Sta antipatico a tutti, ma diciamo la verità: agli italiani sono sempre piaciuti i presidenti come lui. Il colpo di teatro della fuga sul motorino di uno sconosciuto dopo i sorteggi di coppa ha già fatto storia, così come il suo Napoli sta facendo storia con una Champions da dieci e lode. Da una parte, quando parla, fa ridere, dall’altra il suo Napoli fa paura a tutti e comprare uno dei suoi “gioielli” sarà impresa non da poco. Sgamato.


Fernando Torres
Era l’attaccante più forte del Mondo. Era “El Nino” irresistibile, leader della Spagna dei miracoli e corteggiato da tutte e tutti. Poi, all’improvviso, come in un incubo, dalle stelle alle stalle o meglio… a Stamford Bridge. Il Chelsea lo fa suo per 50 milioni di sterline e lui stacca letteralmente la spina. Non segna, non corre, è triste e spaesato. Rischia di diventare il bidone più costoso della storia. In bocca al lupo.


Eric Abidal                               

Il 15 marzo la notizia è di quelle tremende: Abidal ha un tumore al fegato. L’operazione è immediata e tutto il mondo del calcio segue con ansia la vicenda della colonna difensiva dei blaugrana. Le cose vanno per il meglio, lui ci crede e il 28 maggio vince da titolare la finale di Champions contro il Manchester United, alzando la coppa con Puyol che gli cede la fascia di capitano. Eroico.


Martina Lupo
Su Facebook le sue foto fanno girare la testa a migliaia di amici e non poteva non accorgersene Kevin Prince Boateng, uno che di belle ragazze a quanto pare se ne intende. Su TuttoMoltoBello abbiamo raccontato la nuova love story natalizia tra la bella pavese e il belloccio rossonero, suggellata da un bel piatto di polenta e merluzzo. Il calcio è anche gossip e… se son rose fioriranno.



BUON NATALE TUTTO MOLTO BELLO
24 dicembre 2011, 6:18 PM
Filed under: L'Almanacco di TMB

Tutto Molto Bello augura a tutti un felice Natale.

Giacomo Galazzo, Giovanni Fossati, Jacopo Pezzoni, Alberto Lucchini, Marco Vailati, Federica Sacchi e Claudio Sozzani.



Super Pippo e quella piacevolissima vibrazione dell’anima
23 dicembre 2011, 11:48 am
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Il calcio oltre ad essere un gioco è una passione. Per qualunque vero tifoso, la squadra del cuore è la sua più grande passione. Quando la tua squadra è in campo, nulla sembra importare di più. Noi tifosi milanisti abbiamo vissuto emozioni uniche, regalateci da campioni come Marco Van Basten, Ruud Gullit, Roberto Donadoni, Dejan Savicevic, Andriy Shevchenko, Ricardo Kakà e mi fermo qui altrimenti non finirei più. Questi erano giocatori che, come si dice, da soli valevano il biglietto, ma i cuori rossoneri si sono infiammati più che mai grazie al giocatore che è stato capace di incarnare il sentimento di passione su cui si basa il gioco del calcio. Parlo ovviamente di Filippo Alta Tensione Inzaghi! In pochi possono affermare di aver visto Inzaghi stoppare un pallone, eseguire un passaggio corretto o addirittura saltare un avversario magari dribblandolo! Il repertorio di Superpippo è sempre stato carente di queste banali caratteristiche in possesso anche di qualunque giocatore di prima categoria! Quando l’uomo dai polsi rotanti entra in campo l’aria diventa elettrica… tutto sembra fermarsi per un istante e l’aria si gonfia di elettricità. A quel punto i cuori dei tifosi milanisti iniziano a battere forte e a nessuno di loro importa più niente del passaggio filtrante, dello stop perfetto dopo un lancio da 40 metri o del tunnel rifilato all’avversario; tutti sanno che in campo c’è Pippo e quindi l’unica cosa che conta è che il pallone, anche per sbaglio, entri nell’area di rigore avversaria: perché lì intanto ci pensa lui, ci pensa Pippo! Il repertorio di Filippo Inzaghi è sempre stato questo, creare il panico tra i difensori avversari e far provare una scossa a noi tifosi rossoneri, quella scossa che tante volte ci ha fatto vibrare l’anima! Ora l’eroe di Atene non sta giocando praticamente mai e non è da escludere un suo addio al Milan già a gennaio. Sembrerebbe dunque logico dare ad Allegri la colpa di questa situazione per mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di un campione che tanto ha dato per i nostri colori, oppure si può attribuire la colpa alla società che a giugno ha scelto di rinnovare il contratto ad un giocatore di 38 anni reduce da un grave e lungo infortunio. Probabilmente in questa situazione la colpa non esiste, l’allenatore deve cinicamente scegliere chi è nella migliore condizione per garantire prestazioni e risultati che il Milan non può permettersi di lasciare al caso e la società ha voluto “premiare” il miglior bomber europeo della sua storia con l’ultimo anno di contratto. La verità è che queste sono solo considerazioni che riguardano il momento attuale e che nulla hanno a che fare con ciò che Filippo Inzaghi è stato e sarà per sempre: mister 70 gol nelle coppe europee, l’eroe di Atene 2007, ma soprattutto l’uomo capace di fare ciò che solo il Diavolo può fare… accendere l’Inferno nelle magiche notti di Champions League e provocare nel cuore di ogni rossonero una piacevolissima vibrazione dell’anima! (Jacopo Pezzoni)



Natale in vetta, Brava Juve!
22 dicembre 2011, 6:50 PM
Filed under: Bar Sport

A Udine non si passa. L’Udinese blocca la Juve sullo 0-0 e il Milan aggancia in vetta alla classifica. Della partita non c’è molto da dire: è stata estremamente tattica, e le due squadre in campo hanno dimostrato un’ attenzione maniacale alla fase difensiva. In effetti, è sembrato evidente che la preoccupazione principale di entrambe fosse di non perdere, e di occasioni se ne sono viste molto poche. Non c’è dubbio però che, pur trattandosi di un pareggio giusto, la squadra che è andata più vicina alla vittoria è stata la Juventus: penso al tiro di Marchisio che sarebbe finito in porta se non fosse stato provvidenzialmente deviato dal difensore dell’Udinese, penso a un paio di situazioni offensive in cui Matri, non in gran giornata (più incisivo Quagliarella nei pochi minuti a disposizione), sbaglia malamente l’ultimo pasaggio, penso infine a un meraviglioso passaggio all’indietro di Del Piero che taglia fuori tutta la difesa friulana e mette Liechsteiner in condizioni di battere a rete, senza fortuna. Quanto alla fase difensiva, invece, la Juventus è stata semplicemente perfetta, concedendo pochissimo. Un buon punto quello di Udine.

Io il bicchiere, a fine anno, lo vedo non mezzo pieno, ma pienissimo. Chi fosse contrariato per l’aggancio del Milan tenga a mente che: siamo la prima squadra a uscire dal Friuli con dei punti, per giunta senza prendere gol; questa partita chiude un vero ciclo di ferro, con quattro trasferte di fila a Roma, Napoli, di nuovo Roma e Udine, in poco meno di un mese. Non abbiamo perso mai (ma proprio mai, unica squadra ancora imbattuta), abbiamo battuto la Lazio, abbiamo fatto bottino pieno in casa con Cesena e Novara. Uscire da questo ciclo di partite ancora in testa è cosa molto positiva. E senza pensare a come era ridotta la squadra solo sei mesi fa, quando Conte l’ha presa in mano. Io un “Brava Juve” lo dico con convizione.

Adesso, per la Juventus si presenta il problema opposto: da qui al 26 febbraio, giorno di Milan-Juventus, e salvo lo scontro ravvicinato con l’Udinese per motivi di calendario, affronteremo solo squadre che possono definirsi “piccole”. Per questa Juve sarà la vera prova di maturità: dimostrarsi grande anche in partite solo apparentemente facili, nelle quali manca la tensione della grande sfida, ma la fregatura è dietro l’angolo, e si faccia un ripasso delle vicende bianconere degli ultimi anni per capire cosa intendo. Ma ci pensiamo dopo le feste. Con questo tanti auguri a tutti i lettori di TMB! (G.G.)



Inter, 4 volte buon Natale !
22 dicembre 2011, 11:45 am
Filed under: L'Almanacco di TMB


Quattro gol, quattro pali, quattro vittorie consecutive per un Natale che in casa nerazzurra si preannuncia sereno, dopo un autunno di difficoltà e grattacapi. Tutto tranquillo? No, d’altronde non sarebbe l’Inter: è così che anche in una serata di gioia collettiva è il fanalino di coda Lecce a passare in vantaggio a San Siro, con relativi e tipici fantasmi a insidiare i pensieri natalizi dei tifosi interisti. E ci si mettono anche quattro pali, uno via l’altro, a prendere in giro le ambizioni di rimonta del Biscione, ma poi arriva il poker targato Pazzini-Milito-Cambiasso-Alvarez a mettere ordine e a dare continuità alla silenziosa ma regolare rimonta nerazzurra. La quarta vittoria consecutiva è la notizia più bella della serata, ma ci sono alcuni aspetti e dettagli incoraggianti che meritano di essere sottolineati. C’è un Maicon che con il Lecce gioca da “colosso” degno dei tempi migliori, c’è un Diego Milito che torna al gol, c’è un altro Diego, Forlan, che torna titolare per ricordare a tutti quanto può essere importante, c’è un Ricky Alvarez che gioca finalmente da campione con una prestazione maiuscola condita da una bella rete, c’è un Nagatomo che se non avesse gli occhi a mandorla verrebbe scambiato per Roberto Carlos, c’è Julio Cesar che con un paio di interventi notevoli conferma di essere tornato all’eccellenza di un anno fa. C’è un’Inter, insomma, che piano piano risale la china a suon di vittorie e gol, a volte soffrendo altre volte divertendosi: l’importante è fare punti senza pensare a obiettivi, promesse e paroloni ingombranti. Con una nota, da rimarcare con particolare attenzione: se l’Inter vorrà dire la sua nella seconda parte della stagione il mercato dovrà per forza portare qualche novità interessante. Rinunciare a un paio di innesti di sostanza alla luce dell’ottimismo legato alle ultime vittorie sarebbe un gravissimo errore. (M.V.)



Parma affamato, Wigan ferma le Big
21 dicembre 2011, 1:14 PM
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Ben ritrovati, ultimo appuntamento dell’anno con All In, la nostra rubrica sulle scommesse. Quest’oggi partiamo con la Francia e segnaliamo una sola partita, questo perché la giornata di campionato ci sembra particolarmente complessa e poco redditizia a livello di quote per puntare su più incontri; la partita in questione è Valenciennes-Lione e il segno su cui scommettere è il 2 (quotato a 2.4) su cui andremmo abbastanza sicuri.Per quanto riguarda la Premier, tentiamo di andare sul sicuro e puntiamo sulle tre grandi in campo: Man Utd, Man City e Liverpool. Il Man Utd, impegnato contro il Fulham, dovrebbe farcela e la quota a 1.7 non ci sembra male. Per il City, impegnato in casa con lo Stoke City, la quota dell’1 fisso ci sembra un po’ risicata (1.25), possiamo quindi provare a giocarla con l’handicap. Chiudiamo la Premier con Wigan-Liverpool e anche qui non ci dovrebbero essere sorprese, con il Liverpool vincitore a 1.5 (attenzione però al Wigan che nell’ultimo turno ha fermato il Chelsea e potrebbe ripetersi, per cui, per gli amanti del rischio, un eventuale X dato a 3.65 non sarebbe da pazzi). In Spagna si giocherà la Copa del Rey, le partite non sono esaltanti e le quote non sono particolarmente buone. Potremmo giocare l’1 casalingo in Villareal-Mirandes e in Malaga-Getafe, dati rispettivamente a 1.5 e 1.7, anche se, ripetiamo, le partite di coppa sono abbastanza rischiose dato il cattivo rapporto difficoltà/impegno/vincita.

Passiamo ora alla serie A con le partite e le quote più interessanti di questa giornata. Partiamo con Bolgna-Roma e Lazio-Chievo. Le due romane dovrebbero farcela a nostro avviso a portare a casa i 3 punti, anche se Bologna e Chievo sono certamente avversari da non sottovalutare. Le quote sono interessanti e sono rispettivamente di 2.2 per la Roma e di 1.55 per la Lazio. Altra partita su cui scommetteremmo è Napoli-Genoa, con la squadra di Mazzarri che non può permettersi un altro passo falso in campionato e che, nonostante l’assenza pesante del Pocho Lavezzi, cercherà in tutti i modi di fare bottino pieno (la quota è di 1.57).  La partita più importate di questo recupero di Campionato è senza dubbio Udinese-Juventus, classica partita da tripla. Dato l’azzardo troppo elevato di una scommessa su un segno fisso, noi concentreremmo la nostra attenzione sul Goal, pagato bene a 1.72. Chiudiamo con Parma-Catania: nonostante la difficoltà della partita e l’ottima condizione della squadra di Montella, noi daremmo fiducia al Parma, più affamato e bisognoso di fare punteggio pieno, con un 1 fisso (2.10) accompagnato, per prudenza, da una X (3.10), magari giocata integralmente insieme all’1. Buona fortuna a tutti… (Claudio Sozzani)



Nocerimovic !
21 dicembre 2011, 9:46 am
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Come contro il Siena,il Milan vince 2-0 grazie alle reti segnate da Nocerino nel primo tempo e da Ibrahimovic nella ripresa. Per entrambi, sino ad ora,è stata una prima parte di campionato estremamente prolifica, l’ex giocatore del Palermo raggiunge infatti quota 7 reti che rappresenta il maggior numero di gol segnati da un mediano in rossonero nello stesso campionato, mentre lo svedese sale a quota 11 centri già alla sedicesima giornata. Per quanto riguarda la partita, è stata una gara che per il Milan poteva non essere affatto facile e resa meno dura dal gol di Nocerino dopo soli 5 minuti, che ha impedito al Cagliari di chiudersi come ha ottimamente fatto il Siena tre giorni fa a San Siro. I sardi hanno giustamente cercato il pareggio, concedendo sicuramente degli spazi alla squadra di Allegri, ma arrivando comunque spesso nell’area rossonera. Facciamo quindi i complimenti al Cagliari anche se va detto che Abbiati non ha mai corso rischi particolari e questo testimonia una solidità difensiva ritrovata dal Milan nelle ultime 7 partite, fatta ovviamente eccezione la trasferta di Bologna. Un merito non indifferente, oltre che a Robinho autore di entrambi gli assist, va dato sicuramente ad Allegri che ha dimostrato di aver perfettamente recepito il messaggio della società sempre poco tranquilla prima della partita che anticipa le feste natalizie, che per il Milan è spesso stata causa di un Natale con un po’ di amaro in bocca per i risultati poco gratificanti. Ora, dopo aver fatto un plauso più che meritato alla squadra che ha conquistato più punti e vinto più partite nel 2011, auguriamo un buon Natale ai ragazzi prima della partenza per Dubai e del mercato di gennaio che personalmente spero ci porti uno degli attaccanti più forti in circolazione, ovvero Alexandre Pato che per ora, in campionato, ha segnato solo un misero gol nel 4-0 casalingo rifilato al Chievo; ben poca cosa per le enormi qualità e potenzialità dell’attaccante di Porto Alegre. (Jacopo Pezzoni)



Zamparini dà, Zamparini toglie. E Mangia anche Devis.
20 dicembre 2011, 3:21 PM
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Zamparini colpisce ancora. Su Davis Mangia, invece, si sprecano i giochi di parole: Mangia non mangia il panettone, anzi Mangia per fare lo splendido il panettone l’ha mangiato l’altro giorno in sala stampa, forse per scacciare i fantasmi di un probabile esonero. Alla fine se l’è cercata. E Zamparini se l’è mangiato. Ingordo, il presidente rosanero, che nemmeno quest’anno resiste alla tentazione di cambiare timoniere: vedremo se sarà l’unico cambio stagionale oppure se si aprirà una girandola di tecnici che, conoscendo Zamparini, non stupirebbe nessuno.
Nella sua carriera presidenziale ha tenuto le redini prima del Pordenone, del Venezia e del Palermo. Dici Zamparini e pensi agli allenatori che ha esonerato: sono 46 in tutto (quarantasei!) e nei nove anni di Palermo ha fatto girare 20 (venti!) tecnici. Per questo dici Zamparini e quasi tutti pensano a un pazzo scriteriato. Stupido, inoltre, perché tutti gli allenatori che manda a casa deve pagarli profumatamente fino alla fine del contratto. Viene ormai da ridere quando il suo Palermo perde e il lunedì lui pontifica parlando da tattico consumato, con attacchi feroci all’allenatore per un cambio sbagliato o per la grinta che non ha saputo trasmettere. Eppure quella di Maurizio Zamparini è una figura che andrebbe analizzata più a fondo, perché parallelamente agli aspetti “tragicomici” ce ne sono altri piuttosto curiosi che fanno riflettere. I risultati, innanzitutto. Ha salvato il Venezia da un sicuro fallimento e l’ha portato in serie A, poi ha preso il Palermo in B e l’ha portato in Europa. E poi i giocatori: Pastore in primis, Ilicic, Toni, Amauri, Corini, Kjaer, Hernandez, Pinilla, Grosso, Miccoli, Sirigu, Balzaretti. Poche squadre hanno saputo valorizzare talenti (e rivenderli altrettanto bene) quanto il Palermo di Zamparini. Segno che questo esuberante Presidente sarà anche squilibrato ma il suo lo sa fare. Certo, ci sono i 35 allenatori esonerati che sono una cosa quantomeno anomala. Allenatori spesso richiamati, ricacciati e ancora richiamati. Fino a Davis Mangia, simpatica novità del campionato in corso. In tanti oggi stanno dalla parte dell’ultimo allenatore-vittima, ma proprio perché Zamparini è un po’ matto una domanda sorge spontanea: quale altro presidente avrebbe esonerato Pioli prima dell’inizio del campionato per dare un’occasione d’oro allo sconosciuto allenatore della Primavera? E se Mangia avrà un futuro il primo ringraziamento dovrà essere proprio a lui, il pazzo Zamparini. (M.V.)