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Tutto Molto Bello augura a tutti un felice Natale.
Giacomo Galazzo, Giovanni Fossati, Jacopo Pezzoni, Alberto Lucchini, Marco Vailati, Federica Sacchi e Claudio Sozzani.
Filed under: Le figurine di TMB | Tag: bomber, cannoniere, diavolo, fillippo inzaghi, super pippo, superpippo
Il calcio oltre ad essere un gioco è una passione. Per qualunque vero tifoso, la squadra del cuore è la sua più grande passione. Quando la tua squadra è in campo, nulla sembra importare di più. Noi tifosi milanisti abbiamo vissuto emozioni uniche, regalateci da campioni come Marco Van Basten, Ruud Gullit, Roberto Donadoni, Dejan Savicevic, Andriy Shevchenko, Ricardo Kakà e mi fermo qui altrimenti non finirei più. Questi erano giocatori che, come si dice, da soli valevano il biglietto, ma i cuori rossoneri si sono infiammati più che mai grazie al giocatore che è stato capace di incarnare il sentimento di passione su cui si basa il gioco del calcio. Parlo ovviamente di Filippo Alta Tensione Inzaghi! In pochi possono affermare di aver visto Inzaghi stoppare un pallone, eseguire un passaggio corretto o addirittura saltare un avversario magari dribblandolo! Il repertorio di Superpippo è sempre stato carente di queste banali caratteristiche in possesso anche di qualunque giocatore di prima categoria! Quando l’uomo dai polsi rotanti entra in campo l’aria diventa elettrica… tutto sembra fermarsi per un istante e l’aria si gonfia di elettricità. A quel punto i cuori dei tifosi milanisti iniziano a battere forte e a nessuno di loro importa più niente del passaggio filtrante, dello stop perfetto dopo un lancio da 40 metri o del tunnel rifilato all’avversario; tutti sanno che in campo c’è Pippo e quindi l’unica cosa che conta è che il pallone, anche per sbaglio, entri nell’area di rigore avversaria: perché lì intanto ci pensa lui, ci pensa Pippo! Il repertorio di Filippo Inzaghi è sempre stato questo, creare il panico tra i difensori avversari e far provare una scossa a noi tifosi rossoneri, quella scossa che tante volte ci ha fatto vibrare l’anima! Ora l’eroe di Atene non sta giocando praticamente mai e non è da escludere un suo addio al Milan già a gennaio. Sembrerebbe dunque logico dare ad Allegri la colpa di questa situazione per mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di un campione che tanto ha dato per i nostri colori, oppure si può attribuire la colpa alla società che a giugno ha scelto di rinnovare il contratto ad un giocatore di 38 anni reduce da un grave e lungo infortunio. Probabilmente in questa situazione la colpa non esiste, l’allenatore deve cinicamente scegliere chi è nella migliore condizione per garantire prestazioni e risultati che il Milan non può permettersi di lasciare al caso e la società ha voluto “premiare” il miglior bomber europeo della sua storia con l’ultimo anno di contratto. La verità è che queste sono solo considerazioni che riguardano il momento attuale e che nulla hanno a che fare con ciò che Filippo Inzaghi è stato e sarà per sempre: mister 70 gol nelle coppe europee, l’eroe di Atene 2007, ma soprattutto l’uomo capace di fare ciò che solo il Diavolo può fare… accendere l’Inferno nelle magiche notti di Champions League e provocare nel cuore di ogni rossonero una piacevolissima vibrazione dell’anima! (Jacopo Pezzoni)
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Quattro gol, quattro pali, quattro vittorie consecutive per un Natale che in casa nerazzurra si preannuncia sereno, dopo un autunno di difficoltà e grattacapi. Tutto tranquillo? No, d’altronde non sarebbe l’Inter: è così che anche in una serata di gioia collettiva è il fanalino di coda Lecce a passare in vantaggio a San Siro, con relativi e tipici fantasmi a insidiare i pensieri natalizi dei tifosi interisti. E ci si mettono anche quattro pali, uno via l’altro, a prendere in giro le ambizioni di rimonta del Biscione, ma poi arriva il poker targato Pazzini-Milito-Cambiasso-Alvarez a mettere ordine e a dare continuità alla silenziosa ma regolare rimonta nerazzurra. La quarta vittoria consecutiva è la notizia più bella della serata, ma ci sono alcuni aspetti e dettagli incoraggianti che meritano di essere sottolineati. C’è un Maicon che con il Lecce gioca da “colosso” degno dei tempi migliori, c’è un Diego Milito che torna al gol, c’è un altro Diego, Forlan, che torna titolare per ricordare a tutti quanto può essere importante, c’è un Ricky Alvarez che gioca finalmente da campione con una prestazione maiuscola condita da una bella rete, c’è un Nagatomo che se non avesse gli occhi a mandorla verrebbe scambiato per Roberto Carlos, c’è Julio Cesar che con un paio di interventi notevoli conferma di essere tornato all’eccellenza di un anno fa. C’è un’Inter, insomma, che piano piano risale la china a suon di vittorie e gol, a volte soffrendo altre volte divertendosi: l’importante è fare punti senza pensare a obiettivi, promesse e paroloni ingombranti. Con una nota, da rimarcare con particolare attenzione: se l’Inter vorrà dire la sua nella seconda parte della stagione il mercato dovrà per forza portare qualche novità interessante. Rinunciare a un paio di innesti di sostanza alla luce dell’ottimismo legato alle ultime vittorie sarebbe un gravissimo errore. (M.V.)
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Ben ritrovati, ultimo appuntamento dell’anno con All In, la nostra rubrica sulle scommesse. Quest’oggi partiamo con la Francia e segnaliamo una sola partita, questo perché la giornata di campionato ci sembra particolarmente complessa e poco redditizia a livello di quote per puntare su più incontri; la partita in questione è Valenciennes-Lione e il segno su cui scommettere è il 2 (quotato a 2.4) su cui andremmo abbastanza sicuri.Per quanto riguarda la Premier, tentiamo di andare sul sicuro e puntiamo sulle tre grandi in campo: Man Utd, Man City e Liverpool. Il Man Utd, impegnato contro il Fulham, dovrebbe farcela e la quota a 1.7 non ci sembra male. Per il City, impegnato in casa con lo Stoke City, la quota dell’1 fisso ci sembra un po’ risicata (1.25), possiamo quindi provare a giocarla con l’handicap. Chiudiamo la Premier con Wigan-Liverpool e anche qui non ci dovrebbero essere sorprese, con il Liverpool vincitore a 1.5 (attenzione però al Wigan che nell’ultimo turno ha fermato il Chelsea e potrebbe ripetersi, per cui, per gli amanti del rischio, un eventuale X dato a 3.65 non sarebbe da pazzi). In Spagna si giocherà la Copa del Rey, le partite non sono esaltanti e le quote non sono particolarmente buone. Potremmo giocare l’1 casalingo in Villareal-Mirandes e in Malaga-Getafe, dati rispettivamente a 1.5 e 1.7, anche se, ripetiamo, le partite di coppa sono abbastanza rischiose dato il cattivo rapporto difficoltà/impegno/vincita.
Passiamo ora alla serie A con le partite e le quote più interessanti di questa giornata. Partiamo con Bolgna-Roma e Lazio-Chievo. Le due romane dovrebbero farcela a nostro avviso a portare a casa i 3 punti, anche se Bologna e Chievo sono certamente avversari da non sottovalutare. Le quote sono interessanti e sono rispettivamente di 2.2 per la Roma e di 1.55 per la Lazio. Altra partita su cui scommetteremmo è Napoli-Genoa, con la squadra di Mazzarri che non può permettersi un altro passo falso in campionato e che, nonostante l’assenza pesante del Pocho Lavezzi, cercherà in tutti i modi di fare bottino pieno (la quota è di 1.57). La partita più importate di questo recupero di Campionato è senza dubbio Udinese-Juventus, classica partita da tripla. Dato l’azzardo troppo elevato di una scommessa su un segno fisso, noi concentreremmo la nostra attenzione sul Goal, pagato bene a 1.72. Chiudiamo con Parma-Catania: nonostante la difficoltà della partita e l’ottima condizione della squadra di Montella, noi daremmo fiducia al Parma, più affamato e bisognoso di fare punteggio pieno, con un 1 fisso (2.10) accompagnato, per prudenza, da una X (3.10), magari giocata integralmente insieme all’1. Buona fortuna a tutti… (Claudio Sozzani)
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Come contro il Siena,il Milan vince 2-0 grazie alle reti segnate da Nocerino nel primo tempo e da Ibrahimovic nella ripresa. Per entrambi, sino ad ora,è stata una prima parte di campionato estremamente prolifica, l’ex giocatore del Palermo raggiunge infatti quota 7 reti che rappresenta il maggior numero di gol segnati da un mediano in rossonero nello stesso campionato, mentre lo svedese sale a quota 11 centri già alla sedicesima giornata. Per quanto riguarda la partita, è stata una gara che per il Milan poteva non essere affatto facile e resa meno dura dal gol di Nocerino dopo soli 5 minuti, che ha impedito al Cagliari di chiudersi come ha ottimamente fatto il Siena tre giorni fa a San Siro. I sardi hanno giustamente cercato il pareggio, concedendo sicuramente degli spazi alla squadra di Allegri, ma arrivando comunque spesso nell’area rossonera. Facciamo quindi i complimenti al Cagliari anche se va detto che Abbiati non ha mai corso rischi particolari e questo testimonia una solidità difensiva ritrovata dal Milan nelle ultime 7 partite, fatta ovviamente eccezione la trasferta di Bologna. Un merito non indifferente, oltre che a Robinho autore di entrambi gli assist, va dato sicuramente ad Allegri che ha dimostrato di aver perfettamente recepito il messaggio della società sempre poco tranquilla prima della partita che anticipa le feste natalizie, che per il Milan è spesso stata causa di un Natale con un po’ di amaro in bocca per i risultati poco gratificanti. Ora, dopo aver fatto un plauso più che meritato alla squadra che ha conquistato più punti e vinto più partite nel 2011, auguriamo un buon Natale ai ragazzi prima della partenza per Dubai e del mercato di gennaio che personalmente spero ci porti uno degli attaccanti più forti in circolazione, ovvero Alexandre Pato che per ora, in campionato, ha segnato solo un misero gol nel 4-0 casalingo rifilato al Chievo; ben poca cosa per le enormi qualità e potenzialità dell’attaccante di Porto Alegre. (Jacopo Pezzoni)
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Zamparini colpisce ancora. Su Davis Mangia, invece, si sprecano i giochi di parole: Mangia non mangia il panettone, anzi Mangia per fare lo splendido il panettone l’ha mangiato l’altro giorno in sala stampa, forse per scacciare i fantasmi di un probabile esonero. Alla fine se l’è cercata. E Zamparini se l’è mangiato. Ingordo, il presidente rosanero, che nemmeno quest’anno resiste alla tentazione di cambiare timoniere: vedremo se sarà l’unico cambio stagionale oppure se si aprirà una girandola di tecnici che, conoscendo Zamparini, non stupirebbe nessuno.
Nella sua carriera presidenziale ha tenuto le redini prima del Pordenone, del Venezia e del Palermo. Dici Zamparini e pensi agli allenatori che ha esonerato: sono 46 in tutto (quarantasei!) e nei nove anni di Palermo ha fatto girare 20 (venti!) tecnici. Per questo dici Zamparini e quasi tutti pensano a un pazzo scriteriato. Stupido, inoltre, perché tutti gli allenatori che manda a casa deve pagarli profumatamente fino alla fine del contratto. Viene ormai da ridere quando il suo Palermo perde e il lunedì lui pontifica parlando da tattico consumato, con attacchi feroci all’allenatore per un cambio sbagliato o per la grinta che non ha saputo trasmettere. Eppure quella di Maurizio Zamparini è una figura che andrebbe analizzata più a fondo, perché parallelamente agli aspetti “tragicomici” ce ne sono altri piuttosto curiosi che fanno riflettere. I risultati, innanzitutto. Ha salvato il Venezia da un sicuro fallimento e l’ha portato in serie A, poi ha preso il Palermo in B e l’ha portato in Europa. E poi i giocatori: Pastore in primis, Ilicic, Toni, Amauri, Corini, Kjaer, Hernandez, Pinilla, Grosso, Miccoli, Sirigu, Balzaretti. Poche squadre hanno saputo valorizzare talenti (e rivenderli altrettanto bene) quanto il Palermo di Zamparini. Segno che questo esuberante Presidente sarà anche squilibrato ma il suo lo sa fare. Certo, ci sono i 35 allenatori esonerati che sono una cosa quantomeno anomala. Allenatori spesso richiamati, ricacciati e ancora richiamati. Fino a Davis Mangia, simpatica novità del campionato in corso. In tanti oggi stanno dalla parte dell’ultimo allenatore-vittima, ma proprio perché Zamparini è un po’ matto una domanda sorge spontanea: quale altro presidente avrebbe esonerato Pioli prima dell’inizio del campionato per dare un’occasione d’oro allo sconosciuto allenatore della Primavera? E se Mangia avrà un futuro il primo ringraziamento dovrà essere proprio a lui, il pazzo Zamparini. (M.V.)