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SanSirOlimpicoDelleAlpi – Conte torna e vince, Milan a forza 4, Cassano e Guarin trascinano l’Inter

cassano guarin


Le ultime dai campi di Juve, Milan e Inter: risultati, opinioni, commenti al 90° minuto, come quando le partite erano “sempre in onde medie, SanSirOlimpicoDelleAlpi”!


QUI JUVE – RITORNO DI CONTE E ALLUNGO IN VETTA


Domenica molto positiva per la Juventus, che ritrova finalmente il suo allenatore e trova tre punti molto importante, che complice la vittoria dell’Inter sul Napoli a San Siro permettono alla Juve di essere a +4 sulla seconda. Partita equilibrata solo nella prima parte: alla lunga la Juve ha ingranato e ha preso il sopravvento. Dopo due pali di Vucinic e un’occasione colossale sprecata da Matri, la Juve ha trovato il gol a inizio ripresa: colpo di tacco di Vucinic che mette Lichtsteiner davanti alla porta per il più facile dei gol. Di fatto il match finisce qui e anzi la vera nota negativa della giornata è che nonostante il nettissimo predominio territoriale i bianconeri non riescono a chiudere la partita, nemmeno quando gli avversari rimangono in dieci. Sprecando altre occasioni clamorose, in particolare con Bonucci (che macchia una buona prestazione con una simulazione da film comico: giusto il giallo) e ancora Vucinic. Generalmente questa generosità sotto porta si paga a caro prezzo, ma per stavolta è andata bene. Mercoledì torna la Coppa Italia, trofeo che manca da 17 anni: dopo la bruciante sconfitta in finale dell’anno scorso, ci si aspetta una Juve motivata. (Giacomo Galazzo)


QUI MILAN – PROSEGUE LA STRISCIA POSITIVA


Dopo i buoni risultati ottenuti contro Napoli, Juventus e Catania i rossoneri erano chiamati a dimostrare con i fatti che la possibilità di risalire la classifica sta diventando realtà. L’inizio non è dei migliori perché, grazie ad un grossolano errore commesso da Nocerino, il Torino si porta in vantaggio con Santana. Una prodezza di Robinho permette però al Milan di pareggiare e nella ripresa il MIlan dimostra di prendere in mano il pallino del gioco e segna ben tre reti, prima con Nocerino, poi con Pazzini e ovviamente con il solito El Shaarawy. Inutile il gol siglato nel finale da Rolando Bianchi. Se pensiamo alle prestazioni imbarazzanti dei primi due mesi e ai pessimi risultati ottenuti in quel periodo, c’è sicuramente da rallegrarsi constatando che negli ultimi quattro turni di campionato la squadra di Allegri ha portato a casa tre vittorie e un pareggio per un totale di dieci punti su dodici. Un altro dato certamente positivo è un buon calcio espresso anche senza Montolivo, che fino ad ora si è sempre dimostrato l’unica vera fonte di gioco. Non bisogna certo montarsi la testa, i limiti di questa squadra esistono e la classifica continua a sorridere poco al Diavolo, ma possiamo almeno sperare di esserci messi alle spalle i momenti più difficili di questa complicata stagione. (Jacopo Pezzoni)


QUI INTER – CON LE GRANDI E’ SEMPRE VITTORIA


Proprio così: l’Inter perde in casa col Siena, va in affanno col Cagliari e cade a Parma, ma batte Fiorentina, Milan, Juventus e Napoli, ovvero le cosiddette “grandi” di questo campionato. Il Napoli è davvero forte e anche a Milano l’ha dimostrato: quella di Mazzarri è squadra di grande fisicità e davanti ha in Hamsik, Insigne e Cavani tre bocche da fuoco micidiali, ma l’Inter ha risposto colpo su colpo. Sopra ogni cosa Antonio Cassano: con tutti i limiti di dinamismo che ha, Fantantonio è capace di spaccare le partite con fantasia, classe, verticalità e intuizione. Rispetto ad Alvarez e Coutinho, per intenderci, si cambia proprio pianeta. E poi Guarin, che se trova continuità diventa leader incontrastato: il colombiano è un mix tra Simeone e Stankovic, con una forza fisica devastante e una capacità di inserimento offensivo da trequartista. C’è anche Samir Handanovic che ostenta sicurezza, così come c’è Cambiasso che mostra di poter dire la sua anche al centro della difesa a tre. Non c’è, invece, Wesley Sneijder, e la vittoria col Napoli può essere un messaggio importante anche per lui. Sabato l’Inter va a Roma con la Lazio e non sarà facile, ma questa Inter può farcela. (Marco Vailati)

 

 

 

 

 

 



SanSirOlimpicoDelleAlpi – Juve-Toro senza storia, altri 3 punti per il Milan, l’Inter ringrazia Garcia

juve toro


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QUI JUVE – TRIS NEL DERBY, LA JUVE FA FESTA COI RAGAZZI DELLA “CANTERA”
Dopo lo scivolone di Milano, la Juve vince bene il derby della Mole e tiene la testa della classifica alla vigilia del dentro o fuori di Donetsk. La Juve non è partita bene, concedendo ai cugini una grande occasione con Meggiorini. Ma è venuta fuori alla distanza: nel complesso un primo tempo così così, nonostante un Pogba sopra le righe e un rigore sbagliato da Pirlo. Ma nella ripresa non c’è stata storia, anche perché il Toro era rimasto in dieci per un folle entrata di Glick su Giaccherini. Tre reti: la prima e la terza di Marchisio, ormai un centrocampista di livello mondiale, e una di Giovinco (domenica scorsa ho scritto che per ora è una scommessa persa: Sebastian, voglio essere smentito). E per poco nella festa non entra anche Bendtner, che si divora un gol già fatto. Bene così: vincere il derby con i gol di due ragazzi della “cantera” è un fatto molto positivo, insieme ad un’altra conferma per Pogba. Non siamo il Barcellona, ma di questi tempi i campioni vanno “fabbricati” in casa, e in Italia la Juve è sicuramente all’avanguardia. (Giacomo Galazzo)

QUI MILAN – ALTRI TRE PUNTI IMPORTANTI
Al Massimino Milan batte Catania 3-1. Dopo la vittoria ottenuta contro la Juventus, i rossoneri erano chiamati a dimostrare di aver trovato un minimo di continuità e non solo un buon risultato figlio del caso. Il primo tempo, da questo punto di vista, è stato abbastanza deludente, è bastato un calcio d’angolo a favore dei padroni di casa per subire gol e andare in confusione. La reazione al gol di Legrottaglie non si è vista e gli etnei sono andati negli spogliatoi in vantaggio senza correre rischi particolari. Nella ripresa un gol di El Shaarawy in netto fuorigioco, il fatto di essersi trovato in superiorità numerica e un’invenzione di Boateng hanno permesso al Milan di ribaltare la situazione a suo favore. Da quel momento, per il diavolo, la gara è stata nettamente in discesa e si sono create diverse palle gol clamorosamente sprecate fino a quando al novantesimo il solito “Faraone” ha trovato la rete del definitivo 3-1. Una gara che andava approcciata meglio nel primo tempo e chiusa prima nella ripresa, ma che ad ogni modo rappresenta il quarto risultato soddisfacente dopo quelli ottenuti contro Napoli, Anderlecht e Juventus: bene così. (Jacopo Pezzoni)

QUI INTER – UN AUTOGOL SCACCIA CRISI
Proprio così: senza quella deviazione sciagurata su un innocuo cross di Ranocchia, in casa Inter si parlerebbe di crisi di gioco e risultati. La fortuna, invece, ieri pomeriggio a San Siro ha visto nerazzurro ed è stata provvidenziale, perché l’Inter vista ieri non avrebbe meritato tanto. Poche idee, poca freschezza atletica, un po’ di nervosismo: da quattro gare a questa parte l’Inter non funziona più come prima. Gasperini, ex al veleno, ha provato ad approfittarne ma sull’autorete di Garcia deve aver capito che il nerazzurro è meglio se nemmeno lo incrocia. Certamente tre punti fanno bene al morale e alla classifica, con la Juve che resta vicina, ma il baco di prova sarà il prossimo turno quando a Milano arriverà il Napoli di Cavani e Hamsik. (Marco Vailati)



SanSirOlimpicoDelleAlpi – Il ruggito del Diavolo contro una Juve spuntata ma l’Inter non ne approfitta
27 novembre 2012, 11:13 am
Filed under: L'Almanacco di TMB | Tag: , , , , , , ,


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QUI JUVE – NESSUN ALIBI: LA PEGGIORE JUVE DELLA STAGIONE


Inizio esattamente come nella nota che scrissi per Milan-Juve dell’anno scorso. E cioè: nessuna polemica stucchevole, qui si tenta di affrontare seriamente la questione del rigore inesistente concesso al Milan ieri sera e poi si parla della partita. Basta fare mente locale per notare che tutti gli incroci tra le tre squadre che seguiamo qui sono state condizionati da gravi errori arbitrali: Milan-Inter con errori a favore dell’Inter; Juve-Inter con errori a favore della Juve; Milan-Juve con errori a favore del Milan. Non c’è migliore dimostrazione che il momento di scarsa forma dei nostri fischietti è fenomeno, ahitutti, ben distribuito. Ciò detto, la Juventus ieri sera ha meritato di perdere. Ha giocato la peggiore partita della stagione, forse soffrendo la stanchezza della battaglia di martedì (ma il Milan ha giocato un giorno dopo se per questo), e molto probabilmente sottovalutando l’avversario. Il Milan con grinta e buona volontà ha colmato il gap tecnico e il bello del campionato italiano è che tutte le volte che sottovaluti l’avversario perdi. Meno grinta e meno corsa del solito, e la ormai cronica pochezza offensiva. Nulla raffigura meglio il momento del nostro reparto offensivo della rovesciata tentata da Giovinco a due passi dalla porta, degna del repertorio della Gialappa’s Band: spero fortemente di essere smentito in seguito, ma ad oggi i milioni spesi per riportarlo a Torino sono una scommessa persa. Per il resto, dopo un pessimo primo tempo, la Juventus ha giocato tutto il secondo tempo nella metà campo del Milan senza quasi mai impensierire Amelia: il che dice tutto. Serataccia, se la Juve non rimette in fila qualche prestazione convincente questo campionato potrebbe riservare brutte sorprese. (Giacomo Galazzo)


QUI MILAN – IL DIAVOLO ESISTE!


Lo scherzo più grande che il Diavolo ha fatto agli uomini è stato far loro credere che non esiste. Proprio quando tutti si erano dimenticati di lui, il Diavolo è tornato ad accendere l’Inferno battendo la Juventus capolista. I toni sono eccessivamente trionfalisti e lo sono volutamente perché nascono dalla consapevolezza del fatto che, in questa stagione, ci sarà poco da gioire per noi tifosi rossoneri. Detto questo, godiamoci la vittoria appena ottenuta grazie al rigore realizzato da Robinho al trentunesimo minuto. Rigore che non c’era, ma che solo parzialmente bilancia il mezzo metro di errore dell’ultima volta che la banda Conte si presentò a San Siro. State leggendo un articolo su un blog che ha come scopo principale quello di divertire e questo vale sia per noi che scriviamo sia per i lettori quindi mi permetto qualche uscita tipica da “bar sport”. Tanto come ho già detto, per noi milanisti, arriverà presto il momento in cui dovremo calarci di nuovo nella poco raggiante realtà di questa stagione quindi concedeteci e concediamoci un po’ di sano sfottò. (Jacopo Pezzoni)


QUI INTER – UN PUNTO IN TRE PARTITE E QUALCHE DOMANDA


Un punto in tre partite, quanto basta a raccontare una frenata improvvisa e inaspettata dopo la vittoria contro la Juventus. Un punto in tre partite e, soprattutto, una preoccupante continuità di prestazioni opache, miscuglio di pesantezza fisica e incertezza tattica. Per carità, chi ha ancora negli occhi Gasperini, Ranieri e la stagione scorsa non è autorizzato a lamentarsi, in ogni caso l’Inter è sempre lì a pochi punti dalla vetta. Ma Stramaccioni si dovrà dare un bel po’ da fare per dare a tutti una risposta: qual è la vera Inter? Quella delle dieci vittorie di fila che ha trionfato allo Juventus Stadium o quella appannata e timida di fronte ad Atalanta, Cagliari e Parma? Sicuramente la trasferta del Tardini ha dato qualche risposta. Né Ricky Alvarez né Coutinho, per esempio, hanno l’imprevedibilità di Cassano, così come a centrocampo serve un’alternativa valida e a gennaio qualcuno dovrà arrivare. Ci si chiede come mai Biabiany sia stato lasciato solo all’uno contro uno con Juan Jesus per tutta la partita, oppure ci si chiede cosa avrebbe potuto dare ieri sera un certo Wesley Sneijder e ancora come abbia potuto Sansone correre indisturbato per sessanta metri manco fosse Kakà: ma sono impressioni del post partita che non devono intaccare la fiducia nei confronti di Stramaccioni e del suo lavoro fino ad ora eccellente. Adesso urge una scossa per non perdere il treno di testa. (Marco Vailati)



Il tormentone brasileiro


Chi l’avrebbe mai detto che un brano musicale potesse diventare una hit mondiale grazie agli eroi del pallone? Questo esempio di marketing involontario ha fatto conoscere al mondo Michel Telò, cantantuccio brasiliano cresciuto nella regione del Paranà, uno dei tanti menestrelli che invade con i suoi cd rom un movimento musicale brasiliano pieno zeppo di piccoli talenti disposti in ogni angolo della nazione, da Belèm a Porto Alegre, ma senza mai raggiungere la grandezza dei vari Toquinho o Joao Gilberto, veri Pelè della musica carioca. Michel Telò deve ovviamente ringraziere i connazionali sparsi per il mondo che indirettamente l’hanno reso un illuminato nel vero senso della parola. Primo fra tutti lo “Scapigliato” Neymar che ha sconvolto il mondo del web danzando in maniera provocatoria la canzone dal titolo “Ai se eu te pego”-” Ah se ti prendo!” Dal lontano Brasile, la moda si è spostata nella vecchia Europa, lanciata in una temperata notte andalusa dal portoghese Cristiano Ronaldo, che insieme al compagno di squadra Marcelo ha festeggiato il suo gol contro il Malaga agitando il bacino con movimenti pelvici degni del miglior Elvis Presley. Così pure il difensore brasiliano dell’Arsenal Andrè Santos che, dopo aver segnato il gol del pareggio contro i cugini del Chelsea, ha festeggiato danzando e cantando sulle note del brano. Il passaggio inaspettato è avvenuto in Germania. Infatti per festeggiare la rete al Werder Brema, il Borussia Mönchengladbach coreografato da Marco Reus si è inventato l’ennesimo colpo di teatro.
E finalmente in Italia, con il trio delle meraviglie rossonero Pato, Robinho e Thiago Silva . Prima vediamo immagini avvolte nella nebbia di Milanello durante l’allenamento, ma questo è solo la premessa allo spettacolo. Li ritroviamo infatti agitarsi come matti in treno di ritorno dalla nervosa trasferta di Firenze! Polemiche in arrivo..? il Milan a passo di samba fa davvero paura..! (G.F.)