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ITALIA-INGHLITERRA: LA PREVIEW DI TMB
24 giugno 2012, 3:24 PM
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Zolagol


La prima sfida tra le due nazionali è del 15 maggio 1933 a Roma, un 1-1 in amichevole con i gol di Ferrari e Bastin dopo una partita a lungo in mano agli azzurri. Cinquantamila spettatori allo stadio Nazionale di Roma, presente anche Benito Mussolini. La seconda partita è quella del trionfo inglese ad Highbury nel 1934, un 3-2 firmato da Brook (doppietta) e Drake e dalla doppietta di Meazza. Tra gli incontri più memorabili tra le due nazionali c’è la batosta subita dall’Italia a Torino nel 1948, in quell’occasione gli inglesi vinsero per 4-0. Una nuova amichevole si giocò invece a Londra nel novembre 1974 e in quel caso l’Italia riuscì a vincere per 1-0 all’Imperial Stadium di Wembley grazie ad un gol di Fabio Capello. 24 anni dopo l’Italia tornerà a vincere in trasferta grazie ad una rete di Gianfranco Zola, all’epoca bandiera del Chelsea. La prima sfida con qualcosa in palio arrivò nel 1976 nelle eliminatorie dei mondiali allo stadio Olimpico di Roma dove l’Italia vinse per 2-0 di fronte a 76 mila spettatori. A decidere la partita furono l’autogol di Keegan al 36′ e il raddoppio di Bettega al 77′. L’ultimo big match è invece la finale per il terzo-quarto posto al Mondiale italiano del 1990: gli azzurri vinsero 2-1 grazie ai gol di Schillaci e Baggio. Nell’amichevole del 2000 la partita fu invece decisa da Gennaro Gattuso. L’ultima sfida tra le due nazionali risale a 10 anni fa, il 27 marzo 2002 in amichevole a Leeds: decise Vincenzo Montella con una doppietta.
Tutto ciò per dimostrare che i precedenti tra queste due nazionali sono molteplici e quasi tutti rappresentano partite ricche di fascino con protagonisti giocatori che hanno fatto la storia del calcio. L’Inghilterra attuale è una formazione meno ricca di individualità rispetto all’ultimo decennio, ma si è dimostrata sicuramente “più squadra”,come si usa dire, e il suo modo di giocare è simile a quello tipico di una squadra italiana, brava soprattutto a non subire gol. L’Italia, dal canto suo, ci ha abituato a vederla dare il meglio nei momenti in cui non gode dei favori della critica e in cui le polemiche aleggiano intorno agli azzurri. Auguriamoci dunque di assistere ad un match degno di essere ricordato nei decenni successivi, possibilmente coi ragazzi di Prandelli ad esultare dopo il fischio finale! (Jacopo Pezzoni)