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Super Pippo e quella piacevolissima vibrazione dell’anima
23 dicembre 2011, 11:48 am
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Il calcio oltre ad essere un gioco è una passione. Per qualunque vero tifoso, la squadra del cuore è la sua più grande passione. Quando la tua squadra è in campo, nulla sembra importare di più. Noi tifosi milanisti abbiamo vissuto emozioni uniche, regalateci da campioni come Marco Van Basten, Ruud Gullit, Roberto Donadoni, Dejan Savicevic, Andriy Shevchenko, Ricardo Kakà e mi fermo qui altrimenti non finirei più. Questi erano giocatori che, come si dice, da soli valevano il biglietto, ma i cuori rossoneri si sono infiammati più che mai grazie al giocatore che è stato capace di incarnare il sentimento di passione su cui si basa il gioco del calcio. Parlo ovviamente di Filippo Alta Tensione Inzaghi! In pochi possono affermare di aver visto Inzaghi stoppare un pallone, eseguire un passaggio corretto o addirittura saltare un avversario magari dribblandolo! Il repertorio di Superpippo è sempre stato carente di queste banali caratteristiche in possesso anche di qualunque giocatore di prima categoria! Quando l’uomo dai polsi rotanti entra in campo l’aria diventa elettrica… tutto sembra fermarsi per un istante e l’aria si gonfia di elettricità. A quel punto i cuori dei tifosi milanisti iniziano a battere forte e a nessuno di loro importa più niente del passaggio filtrante, dello stop perfetto dopo un lancio da 40 metri o del tunnel rifilato all’avversario; tutti sanno che in campo c’è Pippo e quindi l’unica cosa che conta è che il pallone, anche per sbaglio, entri nell’area di rigore avversaria: perché lì intanto ci pensa lui, ci pensa Pippo! Il repertorio di Filippo Inzaghi è sempre stato questo, creare il panico tra i difensori avversari e far provare una scossa a noi tifosi rossoneri, quella scossa che tante volte ci ha fatto vibrare l’anima! Ora l’eroe di Atene non sta giocando praticamente mai e non è da escludere un suo addio al Milan già a gennaio. Sembrerebbe dunque logico dare ad Allegri la colpa di questa situazione per mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di un campione che tanto ha dato per i nostri colori, oppure si può attribuire la colpa alla società che a giugno ha scelto di rinnovare il contratto ad un giocatore di 38 anni reduce da un grave e lungo infortunio. Probabilmente in questa situazione la colpa non esiste, l’allenatore deve cinicamente scegliere chi è nella migliore condizione per garantire prestazioni e risultati che il Milan non può permettersi di lasciare al caso e la società ha voluto “premiare” il miglior bomber europeo della sua storia con l’ultimo anno di contratto. La verità è che queste sono solo considerazioni che riguardano il momento attuale e che nulla hanno a che fare con ciò che Filippo Inzaghi è stato e sarà per sempre: mister 70 gol nelle coppe europee, l’eroe di Atene 2007, ma soprattutto l’uomo capace di fare ciò che solo il Diavolo può fare… accendere l’Inferno nelle magiche notti di Champions League e provocare nel cuore di ogni rossonero una piacevolissima vibrazione dell’anima! (Jacopo Pezzoni)