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Tutto Quaresma in esclusiva a TMB
12 dicembre 2011, 11:43 am
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Ad Istanbul è una star. Fino ad ora non ha demeritato, anche se i suoi limiti sono sempre gli stessi. Ma Ricardo Quaresma è venerato perché è un “personaggio” sotto tutti i punti di vista, dai dribbling alle acconciature. Dopo il flop all’Inter ha in ogni caso trovato una seconda vita sportiva che lo vede sempre al centro dell’attenzione di giornalisti e tifosi, sempre emozionati dal modo in cui questo “gitano maledetto” accarezza il pallone.

  • Quaresma, al Besiktas sembra aver trovato un ambiente ideale…

Sì, qui sto bene, i turchi sono simili a me – afferma Quaresma davanti a un latte macchiato nella hall dell’albergo del ritiro dei bianconeri di Turchia -. Abbiamo una squadra forte e ad ogni partita lo stadio è pieno di tifosi che incitano sempre. Per me è il massimo”.

  • E’ un sottile riferimento ai tifosi dell’Inter che invece criticano tutto e subito?

Io rispetto sempre i tifosi e rispetto quelli dell’Inter. Quando un paio di volte ho reagito ai fischi ho sbagliato, ma anche noi siamo umani nonostante i soldi che prendiamo e i privilegi che abbiamo. E poi io sono fatto così, prendere o lasciare: se sento la fiducia intorno a me riesco a dare il massimo”.

  • Mettiamola giù così: a Milano i tifosi non l’hanno capita?

Mettiamola giù così, va bene. E’ stata un’esperienza nata male fin dall’inizio e mi dispiace molto. Sono arrivato e tutti fin dall’inizio dicevano che ero il capriccio di Mourinho e del suo procuratore, ho segnato alla prima partita e sembravo un fenomeno poi in un mese sono diventato un bidone. In questo lei ha ragione, non capisco molto i tifosi dell’Inter. Ma è andata così e non voglio fare polemica”.

  • Non facciamo polemica, ma proviamo a fare autocritica: cosa le è sempre mancato per diventare un fenomeno?

Ho tanti difetti ma non sono un presuntuoso e, ripeto, io sono fatto così e lo sanno tutti. Per me il calcio è divertimento e non rinuncerò mai a un dribbling o a una giocata difficile se me la sento dentro. Mi si può dire che non gioco per la squadra o che sono indisciplinato e lo accetto, ma questo sono e questo rimango, poi ognuno si fa la propria opinione”.

  • Non giriamoci intorno, cosa non ha funzionato all’Inter?

In tutte le squadre ci sono alcuni giocatori che comandano e all’Inter anche di più. E’ normale, ci mancherebbe, ma questo a volte può non essere di aiuto per l’ultimo arrivato che non conosce l’ambiente e avrebbe bisogno di un supporto. Non accuso nessuno, semplicemente è così. Quando qui al Besiktas provo un tunnel e non mi riesce i miei compagni mi applaudono, all’Inter anche se il tunnel mi riusciva i compagni mi guardavano male. Questione di mentalità”.

  • E Mourinho in tutto questo non ha fatto nulla per lei?

Mourinho è un tipo molto particolare. Lo stimo, ma se sei con lui e lui ti vede bene ti difende fino alla morte, altrimenti ti cancella e sono dolori. Forse lo fa per scuotere e motivare, ma dipende con chi hai a che fare: personalmente se l’allenatore non mi parla io non sto bene. Però c’è da dire che in questo Mourinho non fa distinzioni e non ha prediletti: fa così con tutti indistintamente”.

  • Eppure era proprio Mourinho ad averla voluta così insistentemente…

Infatti una volta, prima di un allenamento ad Appiano, gliel’ho detto. Gli ho chiesto come mai faceva così se mi aveva preteso in quel modo. Praticamente non mi ha risposto, quasi mi ignorava e mi diceva di fare in fretta a cambiarmi perché iniziava l’allenamento”.

  • Chi ha apprezzato e chi ha detestato all’Inter?

Andavo d’accordo con Balotelli: Mario è un po’ come me e sono contento che adesso al City stia girando bene. Ma avevo ottimi rapporti anche con Maicon, Santon e Ibra. Non comunicavo molto facilmente, invece, con il gruppo degli argentini: loro sono molto uniti e avevano fiducia totale di Mourinho. Ma l’unico con cui ho avuto problemi è stato Materazzi, il compagno di squadra che non vorrei mai avere”.

  • Perché? Cos’è successo con Matrix?

Diciamo che ha il giudizio facile. Mi prendeva di mira dicendomi che non mi impegnavo, ma cosa ne sapeva lui? Ogni partita e ogni allenamento, sempre così, con l’atteggiamento da sbruffone. Non lo sopportavo, anche se devo dire che alla fine della mia esperienza all’Inter abbiamo avuto un chiarimento e quindi non mi sento di condannarlo: è fatto così come io sono fatto così”.

  • Cosa farebbe di diverso se potesse tornare indietro?

Non andrei all’Inter. Avrei dovuto rimanere al Porto: ero un re, giocavo in un top club di un campionato importante e giocavo sempre in Champions”.

  • Un’ultima domanda che non possiamo non fare: se potesse tornare indietro non farebbe qualche “trivela” in meno e qualche passaggio semplice in più?

No, assolutamente no. D’altronde se una squadra vuole uno che fa i passaggi semplici basta comprare uno che fa i passaggi semplici, io non sono così. Anche questa storia della “trivela” è stata montata troppo: semplicemente mi piace colpire con l’esterno destro perché riesco a dare più taglio al pallone, tutto qui. E qui al Besiktas la “trivela” piace a tutti”.

Piace anche a noi. Quando la fa al Besiktas. (M.V.) 


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Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale! Intervista Fake

Commento di tuttomoltobello

[…] di click che ci ha garantito. Sì, perché quando lo abbiamo intervistato in modo impossibile (intervista-a-ricardo-quaresma) abbiamo pubblicato una sua foto in costume da bagno e… le parole “quaresma nudo” sono state […]

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